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Voucher digitalizzazione Roma 2023 – Impresa 4.0


voucher digitalizzazione


Nel Piano Transizione 4.0 rientrano anche i progetti per la digitalizzazione e per l'anno 2023 la Camera di Commercio di Roma ha approvato un piano che permette alle PMI di ricevere contributi a fondo perduto finalizzati all’introduzione ed utilizzo di tecnologie in ambito 4.0.

Il voucher digitale prevede contributi a fondo perduto per attività di consulenza, formazione ed acquisto di beni e servizi strumentali con una agevolazione pari al 70% delle spese ammissibili e fino all’importo massimo di 10.000 euro, ma con una spesa minima da eseguirsi pari a 3.000 euro. Tutti gli importi sono al netto dell’IVA.

Le domande dovranno essere presentate secondo le modalità descritte dalla Camera di Commercio di Roma dalle ore 14:00 del 12 settembre 2023 alle ore 14:00 del 26 settembre 2023.

Le domande verranno valutate in ordine cronologico di presentazione, quindi chi è interessato dovrà procedere quanto prima a partire dalla data ed orario di inizio. Tutte le domande antecedenti a tale data verranno scartate.

Una importante precisazione è data da una FAQ dove si comunica: "le imprese che hanno ricevuto il contributo dalla Camera nell'ambito dell'edizione 2022 del Bando non possono presentare domanda di contributo per il Bando edizione 2023".


Requisiti e tecnologie

Tra i requisiti previsti nel Bando, gli ambiti di innovazione devono comprendere almeno uno tra quelli inseriti nell’elenco 1 (Tecnologie Principali) con l’eventuale (e quindi non necessaria) aggiunta di uno o più presenti nell’elenco 2 (tecnologie accessorie).

L’elenco dei beni e servizi che permettono l’erogazione del voucher digitalizzazione per le imprese della provincia di Roma è suddiviso in tecnologie principali ed accessorie.

Le Tecnologie Principali sono:

  1. robotica avanzata e collaborativa;
  2. interfaccia uomo-macchina;
  3. manifattura additiva e stampa 3D;
  4. prototipazione rapida;
  5. internet delle cose e delle macchine;
  6. cloud, high performance computing (HPC) fog e quantum computing;
  7. soluzioni di cyber security e business continuity;
  8. big data e analytics;
  9. intelligenza artificiale;
  10. blockchain;
  11. soluzioni tecnologiche perla navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
  12. simulazione e sistemi cyberfisici;
  13. integrazione verticale e orizzontale;
  14. soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);
  15. sistemi di e-commerce;
  16. sistemi per lo smart working e il telelavoro;
  17. soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione del sistema produttivo e di vendita;
  18. soluzioni tecnologiche per il negozio 4.0 e l’esercizio pubblico 4.0 (vetrina intelligente, sensori di presenza, analisi dei passanti, sistemi di prenotazione evoluta, servizi logistici di prossimità, big data, casse fiscali evolute);

Le Tecnologie accessorie sono:

  1. sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  2. sistemi fintech;
  3. sistemi EDI, electronic data interchange;
  4. geolocalizzazione;
  5. tecnologie per l'in-store customer experience;
  6. system integration applicata all’automazione dei processi;
  7. tecnologie della Next Production Revolution (NPR);
  8. digital marketing (esclusa la mera promozione commerciale o pubblicitaria);
  9. soluzioni tecnologiche per la transizione ecologica;
  10. connettività banda ultralarga.

Cosa si può acquistare

In primis è possibile acquistare beni e servizi che tra quelli sopra elencati, ma tra le spese non ammissibili sono presenti ad esempio quelle di acquisto di tablet, smartphone, spese di trasporto, vitto ed alloggio, servizi di consulenza specialistica per attività amministrative o commerciali o in materia fiscale, spese solamente pubblicitarie su Google o Facebook, servizi di acquisizione di certificazioni, servizi di supporto ed assistenza per adeguamenti a norma di legge. Sul Bando sono inserite tutte le spese non ammissibili.

Tra le FAQ (domande frequenti) è indicato che per i servizi di consulenza e formazione è necessario rivolgersi a fornitori dedicati tra cui i Competence Center, Incubatori Certificati, FABLAB, Start-Up o PMI innovative, Innovation Manager o ulteriori fornitori come lo Studio Tarantelli che nell’ultimo triennio hanno realizzato almeno tre attività tra quelle in cui si richiede il Voucher.

Per quanto concerne invece i fornitori di beni e servizi strumentali non è richiesto alcun requisito particolare e non è presente alcun elenco dedicato.

Una importante precisazione indicata nel Bando è la possibilità di inserire tra le spese sostenute quelle a partire dal 1 gennaio 2023, con termine fino alla rendicontazione descritta nell’Art. 13 del Bando.


Quali sono le attività erogate dallo Studio Tarantelli

Tra le attività presenti nel Bando nell’elenco 1 che lo Studio Tarantelli può erogare sono sicuramente la consulenza informatica e per la fornitura di servizi quelli inerenti alla progettazione, realizzazione e configurazione di:

  1. cloud, high performance computing (HPC) fog e quantum computing;
  2. soluzioni di cyber security e business continuity;
  3. big data e analytics;
  4. soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione del sistema produttivo e di vendita;
  5. sistemi di e-commerce;
  6. sistemi per lo smart working e il telelavoro;
  7. connettività a Banda Ultralarga;

Al fine di redigere un preventivo senza impegno richiesto nel Bando Voucher digitale 2023 è necessario a parere dello scrivente eseguire dapprima uno studio di fattibilità, per comprendere le effettive necessità di ogni PMI della provincia di Roma richiedente e predisporre un piano operativo finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di questa innovazione tecnologica ed introdurre nella spesa i giusti prodotti e/o servizi, valutando attentamente tutti gli step ed i costi che un progetto richiede.

Nello studio di fattibilità è presente anche una parte importante dedicata alla ricerca di fornitori di beni necessari all’innovazione tecnologica, come attrezzatura informatica, provider per gli e-commerce, cloud, connettività, etc.

Questa analisi di mercato eseguita da un consulente esperto risolve molteplici problematiche tecniche e riduce le tempistiche di valutazione del necessario che dovrà essere inserito nel progetto. Ovviamente se la PMI ha propri fornitori, potrà rivolgersi tranquillamente a loro sulla base dello studio di fattibilità eseguito.

Creare un preventivo senza una base di conoscenza è come andare da un concessionario multimarca e chiedere una qualunque auto, senza sapere se entra in garage, quanto incide nei costi, se è consona alle nostre esigenze, se è meglio sceglierla a benzina, gasolio, elettrica o ibrida. Lo studio di fattibilità permette di comprendere tutti gli aspetti del progetto, comprese le potenzialità di una PMI e quindi pianificare uno sviluppo digitale che viene agevolato con il Voucher.

Ha un costo questo studio di fattibilità? Si! L’importo verrà preventivato in base a diversi parametri dipendenti dal progetto digitale da realizzare, dalla sua complessità e da tutti gli aspetti che verranno richiesti allo Studio Tarantelli. Il preventivo che verrà redatto dopo lo studio di fattibilità sarà senza impegno nel caso in cui la PMI non risultasse idonea, decidendo ovviamente se intende proseguire o meno con le attività investendo in proprio nel progetto.

Inoltre come descritto nel Bando, tale spesa rientrando tra le consulenze, anche se pagata precedentemente alla domanda, rientra tra i costi sostenuti nel 2023 per la digitalizzazione e quindi potrà essere inserita nel totale delle spese del progetto di digitalizzazione.


Richiedi un preventivo per uno studio di fattibilità!


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ultima release 08-09-2023

Autore: Mirko Tarantelli - consulente informatico e SEO - Data Scientist

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