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Sanità Digitale e Fascicolo Sanitario Elettronico
Il 12 maggio 2016 si è tenuto a Roma un importante convegno sulla "Sanità digitale. Il futuro del servizio pubblico", organizzato dagli ordini degli ingegneri di Roma e Cosenza e con la partecipazione di numerosi professionisti e politici con l’intento di mostrare le criticità ed i lavori in corso sulla sanità digitale ed il fascicolo sanitario elettronico.
Senza entrare nel merito dei singoli interventi tutti chiari, puntuali e che hanno incentrato perfettamente i problemi fondamentali di cui l’Italia è afflitta, tra cui i vari piani di rientro che ciascuna regione ha in atto per colmare il debito passato consolidato da una scellerata e nota gestione sanitaria, in questo articolo si vuole porre l’attenzione sugli aspetti tecnici da valutare e considerare affinchè la sanità pubblica sia un sistema efficiente e funzionale per tutti i cittadini.
L’importanza delle infrastrutture informatiche
Il primo deficit da colmare è l’infrastruttura fisica informatica, dove l’Italia è ancora afflitta dal digital divide e da zone che non sono raggiunte dalla banda ultralarga.
Senza una infrastruttura capillare di qualità è impossibile far viaggiare le informazioni e quindi condividere dati tra le varie strutture.
Non solo, occorre secondo lo scrivente prevedere anche sistemi ridondati per le strutture sanitarie, affinchè si abbia un maggior controllo su eventuali guasti che sono sempre dietro l’angolo.
Oltre all’evoluzione dell’infrastruttura fisica informatica, occorre integrare anche connessioni mediante l’etere e quindi grazie all’utilizzo di sistemi wireless e mobile è possibile estendere la connettività e rendere la rete più fruibile sia al personale sanitario, ma anche e soprattutto ai cittadini.
La scelta dei software e centralità del sistema sanitario
Negli anni le varie sanità regionali hanno appaltato la realizzazione di software a varie aziende e ciascun programma essendo realizzato su misura non aveva degli standard che permetteva di “dialogare” con gli altri e quindi si sono avuti non pochi problemi nel passaggio dei dati tra una amministrazione locale, regionale e nazionale.
Occorre focalizzare il fatto che la sanità pubblica debba essere centralizzata, affinchè tutti i centri informatici possano dialogare e “parlare la stessa lingua”.
Nei software sono compresi una vastità di servizi concentrati nell’amministrazione, gestione, CUP, dematerializzazione, referti, etc, quindi è facile immaginare il problema se si guarda l’italia intera e soprattutto se si pensa agli importi spesi da ciascuna regione per la loro realizzazione, arrivando alla conclusione che sono stati “buttati” diversi milioni di euro perché non possono essere riutilizzati in un sistema globale.
Con il tempo si sta cercando di riutilizzare alcuni software realizzati da alcune regioni, ottimizzando tempo e denaro, ma anche e soprattutto aumentando la compatibilità tra di essi e creando una infrastruttura centralizzata.
Datacenter e sicurezza dei dati
L’evoluzione dello storage è fondamentale in un contesto dove la dematerializzazione e la creazione del fascicolo sanitario elettronico è una necessità per erogare servizi sanitari nell’era digitale.
Oltre ai classici sistemi di archiviazione fisica e localizzata in zone strategiche per tecnologia, costi, etc, è necessario implementare un sistema cloud che permetta la fruizione di applicazioni innovative e flessibili nell’ottica di strutturare servizi come la telemedicina.
Ma non solo, è stato dimostrato che il cloud risulta un sistema molto duttile sotto tutti i punti di vista e quindi grazie all’evoluzione del web integrato con moltissimi servizi.
Il problema principale dell’archiviazione e conservazione dei dati è la loro sicurezza sia in ambito di corretto utilizzo della privacy, ma anche e soprattutto della tutela dei dati, affinchè hacker e software malevoli non possano intaccarli per rubare dati sensibili ed essere utilizzati per attività illecite.
Quindi occorre una soluzione che come afferma sempre lo scrivente sia utile alla prevenzione e non alla risoluzione.
La figura dell’ingegnere nella sanità pubblica
Si è ampiamente dimostrato che la tecnologia e la medicina vanno di pari passo e senza l’ausilio di personale altamente qualificato, è impossibile che si vada nella giusta direzione.
Come l’ingegnere clinico o biomedico negli ultimi anni ha fornito soluzioni innovative per la sanità, così l’ingegnere informatico e telecomunicazioni sono necessari per la creazione di software ed infrastrutture di rete sicure, ma anche i gestionali per esempio sono necessari per valutare attentamente tutti gli aspetti legati alla gestione, alla pianificazione ed altro.
Se si analizzano tutti i servizi erogati, si scoprirà che tutta la branca dell’ingegneria è necessaria per una sanità migliore!
Negli staff interni attuali però c’è carenza di ingegneri, quindi bisogna integrare questa figura professionale che risulta centrale nell’evoluzione e non deve corrispondere alla mera scelta di un consulente esterno, ma inserito in un contesto decisionale ed attuativo di tutta la macchina sanitaria.
L’ultimo punto che si vuole affrontare è quello dell’attività di consulenza informatica erogata ai medici di base, a studi medici e piccole strutture sanitarie, dove c’è assoluta necessità di rinnovamento di infrastrutture di rete, di hardware e software più performanti e dotati di elevati standard di sicurezza.
Un fascicolo elettronico o la cartella di un paziente possono essere rubate ad un medico ed accorgersene solo dopo molto tempo, con forti ripercussioni per l’assistito e quindi è importante che ciascun professionista si rivolga ad un consulente ingegnere che sicuramente può progettare e realizzare una infrastruttura conforme e consona alla propria struttura o studio medico.
Se sei un medico di base o hai una struttura sanitaria di cui vuoi ottimizzare rete, hardware, software e renderla sicura, contattaci per maggiori informazioni indicando generalità ed il tipo di richiesta.
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13-05-2016
Autore: Mirko Tarantelli - consulente informatico e SEO - Data Scientist
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