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Google Alert tra sicurezza e web marketing

google alert

Molti clienti che si rivolgono al nostro studio per il settore web ci chiedono come monitorare eventuali parole chiavi su internet.

Altri clienti ci chiedono come sapere se è stato violato il loro brand, marchio o è stato digitato il proprio nome.

Un altro utilizzo è quello di conoscere eventuali aggiornamenti su una materia in particolare o su un cantante o artista, insomma un qualsiasi contenuto che ci appassiona nel web.

La risposta a tutte queste domande è l’utilizzo di uno strumento tecnologico semplice e gratuito chiamato Google Alert, che permette di ricevere un avviso via mail qualora la parola chiave cercata sia stata inserita in un contenuto sul web.

Ma ora veniamo alla parte pratica per capire come configurare correttamente questo utilissimo strumento.


Come configurare Google Alert

Innanzitutto per poter usufruire di Google Alert è necessario avere un account Google e quindi va benissimo anche una mail Gmail, oppure anche una diversa (esempio con proprio dominio) che deve essere associata al mondo del famoso motore di ricerca di Mountain View.

Una volta eseguito l’accesso, si accede alla pagina di Google Alert e si procede all’inserimento delle singole parole chiavi all’interno della sezione “Crea un pulsante di avviso”.

Così facendo si generano gli avvisi indicando la frequenza di invio della mail, le fonti di ricerca che si consiglia di lasciare "automatica", la lingua, la regione (Stato), la quantità e la casella di posta elettronica dove inviare la notifica.

Una volta inserito il tutto è già possibile vedere dove è presente la keyword inserita. Ma non è tutto!

Vediamo ora come ottimizzare le parole chiavi inserite in Google Alert mediante alcuni piccoli ma fondamentali suggerimenti per avere una corrispondenza precisa di quello che si intende monitorare.

Inserendo la keyword in maniera tradizionale ovvero in corrispondenza generica, il sistema verifica la presenza (in generale) di quel contenuto, ma per avere maggiore precisione è possibile inserire una corrispondenza a frase, ovvero la ricerca di una parola chiave composta da diversi termini, nel quale non desideriamo che si analizzi una qualsiasi parola posta al centro.

Facciamo un esempio: se desiderassi monitorare la parola chiave "divano letto", con la corrispondenza a frase non mi trovererebbe i risultati con scritto "divano angolare letto".

Il vantaggio della corrispondenza a frase è che vengono incluse anche le ricerche eseguite con errori ortografici o le forme plurali o quelle precedute o seguite da altre parole.

La sintassi per creare una corrispondenza a frase è quella di inserire la keyword all’interno degli apici, ovvero così "divano letto", senza inserire spazi tra apici e parola.

Al contrario se desideriamo monitorare una parola chiave con corrispondenza esatta è possibile inserire una parentesi quadra "[" prima della parola ed alla fine "]".

In questa maniera verranno incluse tutte le parole chiavi che contengono espressamente quei termini con le relative varianti. Esempio: [Mirko Tarantelli]

Queste utilissime indicazioni aiutano a personalizzare i termini da porre nella ricerca ed avere segnalazioni precise di quello che Google Alert deve monitorare.


Perché utilizzare un monitoraggio con avviso

Se hai una attività online e vuoi conoscere quando e come viene condiviso o discusso il tuo brand, Google Alert può risultare molto utile per un monitoraggio continuo, che ti permette di verificare il nome, il sito, il team, prodotti, etc.

Spesso viene utilizzato anche come strategia di web marketing per l’analisi dei competitors e non solo.

Invece se sei un privato cittadino e vuoi monitorare la tua sicurezza e capire ad esempio se il tuo nome viene utilizzato in maniera impropria è possibile inserirlo nella ricerca, tenendo conto degli eventuali omonimi che potrebbero esserci e che anche se vengono notificati, non vanno presi in considerazione.

Alcuni genitori utilizzano anche questo strumento per verificare le attività dei figli sui vari forum e blog, inserendo anche i nickname.

Se vuoi monitorare il tuo marchio o brand è molto semplice farlo come avrai visto con Google Alert e qualora avessi avuto una violazione del tuo copyright puoi rivolgerti da noi per una investigazione informatica.

Un altro utilizzo come sopra indicato è quello di conoscere contenuti di altri, ad esempio del nostro artista preferito o su una marca di automobile o su tutto quello che ci appassiona, in maniera da filtrare agevolmente tutti i siti web.

E’ bene tener presente che non tutti i siti sono scansionati da Google, perché se il webmaster ha inserito l’attributo "noindex" nelle singole pagine, tale indicazione comunica al motore di ricerca di non eseguirne il passaggio per la memorizzazione e quindi i dati non sono rilevabili.

Qualora il webmaster ha deciso di non far scansionare i contenuti, questi non sono nemmeno ricercabili sul motore di ricerca.

Questo è il problema dei siti web, blog e dei forum privati e non, che vogliono nascondere i propri contenuti e possono essere raggiunti solamente grazie all’indirizzo web (URL).


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18-07-2018

Autore: Mirko Tarantelli - consulente informatico e SEO - Data Scientist

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